Nicoletta: «
Atilio, oh, Atilio di Giovanni, io canto il tuo nome, parola che mi apre la porta del paradiso, io non ti perderó mai,lo vogliono gli dei. Quando mi baci, trotano fuori i cavali del'Apocalipse, e si penso al tuo corpo, dificoltoso e vago, la vertigine si mi porta via. La tua divinità maschia ascende al cielo. Sei bello, tu, girasole impazzito di luce, ogni volta che i tuoi occhi si solevano si acende il firmamento. Amici, eco qui che la terra, como una madre, allatta la sua creatura piú bella. Oh amore, ogni cosa é acorta del fervore. Della mia gola alle stelle si alza la parola, come una cometa d'oro - ti amo! Voglio fare l'amore con te adesso!»
Atilio: «
Questo é il piú bel'verso che habbia mai sentito in vita mia!»